Tab Article
"Ho sempre avuto l'ossessione di trovare suoni che avessero una resa tridimensionale», ha detto David Gilmour a Rolling Stone, descrivendo le sue ambizioni per le sonorità dei Pink Floyd. "Ho sempre voluto creare qualcosa che sembrasse distante un centinaio di chilometri". Missione compiuta! Dai fulminanti esordi sulla scena psichedelica di Londra all'egemonia sul prog-rock negli anni '70, e dalle lotte intestine degli anni '80 fino alla recente e precaria distensione, nessuna band ha avuto lo stesso impatto dei Pink Floyd sulla nostra percezione del rock. In ogni loro incarnazione, gli album dei Pink Floyd hanno dettato le condizioni di una musica capace di regalare travolgenti ed enigmatici viaggi mentali e una magnificenza spettacolare, anche quando si sono cimentati con un'alienazione opprimente e con gli orrori della fama, "quel mostruoso tritacarne che ci mastica e ci sputa fuori", secondo la definizione di Roger Waters. I loro concerti hanno riempito interi stadi con spettacoli d'avanguardia, decennio dopo decennio. E le elaborate e suggestive copertine dei loro album hanno reso il semplice gesto di comprare un loro disco un'esperienza psichedelica. "Quando scavi a fondo nella loro musica, tutto ciò che trovi porta a qualcosa di interessante", scrive Wayne Coyne dei Flaming Lips in un illuminante tributo che appare in questo numero da collezione di Rolling Stone." (Dall'Introduzione)